I LAMPIONCINI

L’usanza, comune in varie località, di preparare lampioncini con carta colorata e ricamata a ritaglio durante la Settimana Santa e in altre occasioni, oppure per adornare le strade con bandierine o nastri colorati, aveva lo scopo di fare “coreografia” e dare più lustro alla processione, cosi come era usuale, nella processione della visita ai sepolcri, portare i cuscini con sopra gli strumenti della Passione.
I vecchi ricordano che per la processione con le fracchie molti falegnami, barbieri e giovani realizzavano con leggeri supporti di legno o filo di ferro, dei lampioni appesi oppure delle sagome di chiese o altri oggetti che rivestiti di cartavelina colorata venivano illuminati con candele dall’interno, offrivano uno spettacolo suggestivo per l’ondeggiare della luce durante il movimento. Attualmente, le scolaresche delle elementari e delle medie preparano cartelloni o piccoli lavoretti individuali o di gruppo eseguiti in classe, mentre altri artigiani, hobbisti e gruppi giovanili, preparano lampioncini con carta velina o plastica trasparente colorata, tenuti in alto da un bastone e che vengono illuminati nell’interno con luci alimentate da piccole batterie e sculture raffiguranti scene della Passione di Gesù, realizzate in materiali modellanti o polistirolo rivestito di cartapesta e pitturate a mano.
Oltre ai lavoretti dei ragazzi e degli adolescenti, ci sono pure sculture in cartapesta e gesso o altro materiale realizzate da giovani estrosi, da artisti o da artigiani, che vengono illuminate da fari alimentati da batterie di automobili. In genere sono alti oltre un metro e sono posti su basamenti carrellati o su aste per essere portate da almeno quattro persone. In genere raffigurano scene del Golgota con le tre crocifissioni, processo di Gesù, la flagellazione, Gesù che porta la croce, la Madonna Addolorata, la processione delle fracchie, l’ultima cena, ecc. Le scene viventi hanno avuto luogo la prima volta nei primi anni ’60 del XX secolo, ma dopo pochi anni sono state vietate a causa di un grave malanno accorso ad un figurante che si era esposto in croce seminudo.
Nel 1992 è stata organizzata una scena vivente dal II gruppo d'Azione Cattolica Ragazzi dell'Addolorata. Nel 1996, 1999 e 2000 c’e stato un folto gruppo di personaggi che impersonavano diverse scene della passione grazie ad un gruppo guidato da Michele Tenace che aveva fatto una sacra rappresentazione sulla passione.

Nel 2001 e nel 2002 la Pro Loco, con pubblico manifesto, aveva invitato i gruppi a preparare una scena vivente ma nessun gruppo ha partecipato.

Da alcuni documenti trovati si evince che nell’ottocento durante le processioni della visita ai sepolcri fatte dalle varie confraternite oltre alle fracchie si portavano anche i cartoni dei misteri al seguito della statua della Madonna Addolorata. I documenti presentano i cartoni dei misteri che arricchiscono la fede dei fedeli. Erano scene della Passione dipinte su cartoni ritagliati e posti su basi per essere portati durante la processione.
Da questi documenti si comprende che la presenza dei lampioncini nella processione attuale rappresenta la continuazione dei misteri ottocenteschi, anche se di questi non hanno piu la funzione didascalica.
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- Testo tratto da "La Vergine nella valle di lacrime - Il culto dell' Addolorata a San Marco in Lamis (Volume II°)" di Gabriele Tardio Motolese, Edizioni SMiL s.r.l. San Marco in Lamis, novembre 2004.


a cura di Gabriele Tardio